Traduttore

sabato 28 febbraio 2015

1- Maschere

Caro diario,
in questo mondo per sopravvivere, siamo obbligati ad indossare maschere.
Ma tutto questo, che senso ha?
Perché non si può essere se stessi.
Perché bisogna sempre essere giudicati dagli altri.

Utilizziamo queste maschere per farci piacere.
Per essere accettati.
Per raggiungere i nostri scopi.
Ma tanto alla fine, la verità sulle nostre intenzioni, su di noi, viene sempre a galla.

Non ci possiamo nascondere dietro false maschera,
Prima o poi qualcuno scopre chi siamo.
Contro il tuo volere.
Per tua autorizzazione.

E ti feriranno.
Sempre.


Ricordo che ad inizio anno, alle superiori, strinsi una forte amicizia con un ragazzo.
Per mesi mi mentì su chi fosse veramente.
Su quali fossero le sue reali intenzioni.
Mi prese in giro.
Giocò con le mie emozioni.

Ci misi mesi ad iniziare a notare atteggiamenti strani.
Modi diversi di comportarsi, in base a chi ci fosse vicino a noi.
E nonostante fosse all'ultimo anno delle superiore, era così strano con me.
Tutte quelle attenzione. Senza voler nulla in cambio. Solo la compagnia.
Almeno, cosi pensavo ingenuamente.

Le voci girano velocemente. Sopratutto in un istituto superiore.
E se ti riguardano, le scopri ben prima degli altri.
Le devi sapere prima.

Tutto sta nel cercare la fonte originaria.
Prima trovi chi ha iniziato a mettere in giro voci sul tuo conto, meno danni subirai.
Senza fare rumore. Bisogna pensare di stare camminando sulle uova.
Un movimento sbagliato e la tua reputazione, il tuo orgoglio, collassano.

Pensare che mi diceva di volermi bene. Molto bene.
Di tenere a me ed alle miei amiche.
Di proteggerci.
D'aiutarci per qualsiasi nostro problema.

Erano solo bugie.
Menzogne.
Falsità.

Riuscì a sporcare le reputazione di tutte le mie amiche.
A chi di più, a chi di meno.
Le segnò tutte.
Facendosi bello coi suoi amici.
Mentre metteva le corna alla sua morosa.

Ed io mi allontanai senza apparente motivo. Consapevole della persona che avevo d'avanti.
Mentre cercavo inutilmente di aprire gli occhi alle miei amiche.
Di tenerle lontane da te,
Lui le marchiava con il tipico timbro, che si attribuisce alle ragazze facile da portare a letto.
Ed io passai per cattiva.
Perché m'allontanai. Perché cambiai. Nei modi di fare. Di dire. Di esprimermi.
Consapevole ch'era una strada senza ritorno.

A inizio prima superiore, tolsi una maschera, e me ne misi una.
Si, era una strada senza ritorno.

Quando inizi a mentire, lo fai e basta. Sempre e comunque.
Chiamatela falsità. Chiamatela mancanza di coraggio. Chiamate tutto questo come volete.
Io lo definisco, Sopravvivere.
In una società dove o mangi o vieni mangiato.
In un istituto maschile, con poche quote rosa, e troppi morti di fig*.
In un sistema che t'impedisce di essere te stesso.

Ma tra sopravvivere e vivere. C'è un bel divario.
Tra nascondere chi sei per non essere ferita, e nascondere chi sei per ferire. C'è una bella differenza.
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La Piccola Vale