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mercoledì 4 marzo 2015

3- E poi arrivi te

Caro diario,
Era una giornata qualunque, con l'odioso rientro pomeridiano scolastico.
Conclusi quella splendida giornata di scuola, con molte soddisfazioni.
Le verifiche erano andate bene.
ero soddisfatta di me.
Ma crollò tutto in pochi secondi.
Lo vidi loda lontano.
S'avvicinava.
Era lui.

Con quella faccia da bambino.
Quei due occhioni innocenti.
Quelle labbra con cui hai baciato troppe ragazze illuse.
Quell'atteggiamento rilassato ma rabbioso.
Sembravi un pitbull tenuto guinzaglio da quel poco di responsabilità che era in te.

Arrivai di fronte a me.
Ed io, potei far altro che indossare immediatamente la maschera da ragazza fredda.
Ma quel sorriso.
Riescivi a cambiare le giornate, senza dire nemmeno una parola.
Nel bene e nel male.

Ed il mio cuore. ferito come poche volte nella vita. Ancora sanguinante.
Ti ostinavi ad attaccare bottone.
Senza comprendere quanto mi avessi ferita.

Mi hai perso.
E niente e nessuno, riuscirà a farci riappacificare.
E sei un ingenuo a pensare che ci sia ancora una moda per risistemare le cose.
Le cicatrici non si cancellano.
Il male che mi hai fatto non si può lavare via con l'acqua.
Ed è ridicolo vedere come ti arrampichi sugli specchi.
Sappilo.

Se il bottone non si attacca, non puoi accusami dei tuoi errori.
Assumiti le tue responsabilità.

Persi tutto per mano tua.
mi ritrovai da sola.
Ferita.
In lacrime.

Non chiesi aiuto.
Mi rialzai da sola.

Se sono di nuovo in piedi, non lo devo a nessuno.

Ed ora sparisci dalla mia vista. Dalla mia strada. Dalla mia vita.
Ho girato pagina.
Ed il tuo nome non ricompare più.

Prenditi le tue illusioni. I tuoi pensieri, I tuoi desideri.
E vattene.
Inizia a camminare, verso una nuova meta.
Lontano da me.
E non girarti.
Cammina.
Una scia di distruzione e dolore ti segue.
Come fosse la tua coda.

Perché rappresenta ciò che sei.
Un mostro.

Cammina.
E vedi di andare lontano.

Le bestie non sono accette dove mi trovo io.
.
.
.
LaPiccolaVale



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