Traduttore

domenica 3 dicembre 2017

24- Limiti

Caro diario,
ogni decisione che prendo, durante la mia vita, mi apre o chiude delle porte.
Sta cosa in parte, mi terrorizza.
Il solo pensiero che, potevo fare diversamente e, tutto sarebbe stato diverso, mi mette l'ansia.
Tutti abbiamo ideali propri. Caratteri diversi. Modi differenti, di affrontare le avversità della vita.
E' da stupidi negarlo. E' cosi e basta.
Ed è proprio questa consapevolezza, a mettermi continuamente in dubbio.
Penso sempre a come, sarebbero potute essere le cose, con certe persone, in determinate situazioni.
Se mi fossi buttata, un po di più, con quel ragazzo, senza farmi tanti problemi, probabilmente, la storia sarebbe diversa. Magari avrei avuto un lieto fine, anche solo, per un periodo di tempo.
Se solo avessi osato, un po di più, fregandomene dei pregiudizi della gente, dei terzi incomodi, dell'indifferenza della persone, magari, mi sarei semplificata, per una volta, la vita.
Avrei storie diverse da raccontare. Avrei vissuto momenti diversi.
Magari più giusti, o magari più sbagliati.
Me ne sarei potuta pentire, ma almeno, avrei osato.
Almeno ci avrei provato. Almeno, potrei dire di, avercela messa tutta.
Se solo mi fossi esposta di più.
Se solo avessi avuto il coraggio di, affrontare certe situazioni, così critiche.
Se solo avessi avuto la forza di, dire la mia, una volta ogni tanto.

A volte penso, ingenuamente, che sono ciò che sono, per le scelte prese, durante tutta la mia vita.
O forse, per la mia infanzia. Sempre in movimento. Un trasloco dopo l'altro.
Guardando a ritroso, mi rendo conto che, tutto sommato, non mi sono trasferita troppe volte, ma quando si è piccoli, anche solo un trasloco è tanto.
Il colmo è che, subito, si è euforici. Almeno, lo ero io.
L'idea di farsi nuovi amici. Vedere posti mai visti. Mentalità diverse. Culture e traduzioni differenti.
Ma poi, il primo giorno di scuola, entri in aula e non conosci nessuno. Ti chiamano "Quella nuova".
Non gli interessa sapere manco il tuo nome, sta a te, incuriosirli, affascinarli, soggiogarli.
Insomma, essere ciò che vorrebbero tu fossi. Dagli quello che vogliono. Col solo obiettivo di integrarsi. Di farti chiamare per nome. Di farti considerare. Di essere qualcuno e non un fantasma.
Tutto cio è assurdo. In piena infanzia, devi imparare a tirare fuori il carattere, per non farmi mettere i piedi in testa, ed essere vittima di bullismo. Il colmo è che, a quella età,  non si ha un carattere.
Le altre bambine, giovavano con le bambole, io imparavo svariate arti marziali.
Loro guardavano i cartoni alla tv, io cercavo di eccellere, in qualsiasi sport facessi, in quel mese.
I bambini si divertivano nel fare gli scherzi, gli sgambetti, io li gettavo giù per le scale.
Che razza di infanzia è.
Il colmo è che, nonostante un infanzia difficile, fuori dalla mura di casa, sono cresciuta, bella forte e sana. Con tanti ideali. Con la capacità e la voglia, di prendermi ciò che voglio, quando lo voglio, come lo voglio.
Ed è esilarante, perché, ho così tanto rimpianti. Avrei voluto avere più coraggio nel osare, in alcune situazioni. Ma il mio essere, mi porta ad analizzare, nei più minimi dettegli, tutto quello che mi succede intorno. Costringendomi, tramite il buon senso ed il ragionamento razionale, a non tirare troppo la corda, perché prima o poi, si spezza. A non oltrepassare il limite, troppo volte. Ad osare, fin dove la ragione, ti consente.
Sarà un bene, sarà un male.
Non lo so. Non so manco se mi va bene o meno.
Sono consapevole che, nella vita, ogni lasciata è persa. Gli anni passano, è la gioventù diventa solo un ricordo passato. Forse è questo a terrorizzarmi. Non aver fatto abbastanza in gioventù. Dalle cavolate, alle storie epiche, da raccontare un giorno.
Forse, ho più limiti di quelli che, dichiaro ed accetto. O forse, mi impongo troppi limiti.

LaPiccolaVale

domenica 6 agosto 2017

23- Coerenza

Caro diario,
una parola.
Coerenza.

Delle persone.
Dei fatti.
Delle promesse.
Della parola data.
Dell'integrità.

Si sa.
Tutti bravi a parlare.
Nessuno capace a portare a casa i fatti.
Ma il vero problema non è ciò che non si fa o si fa.
E' ciò che si dice di aver fatto e invece non si è fatto.

Detesto le persone senza coerenza.
Senza integrità.
Un uomo dalla parola non rispettata, non è un uomo.
La parola data è sacra.
Sacra.
Chi la infrange, non è un uomo.
Non è niente.
Nessuno si fida più.
Non si ha più il rispetto.
Ci si può dimenticare dell'orgoglio.
Tutto questo per una parola.
Una parola data non rispettata.

Ad ogni azione ne corrispondere una di forza uguale - maggiore di direzione opposta.
Non rispetti la parola data, non hai più valore.
Non sei più niente per me.

Non è difficile da capire.
Bisogna essere coerenti con ciò che si dice e ciò che si fa.
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LaPiccolaVale


domenica 4 giugno 2017

22- Semplicemente lei

Caro diario,
oggi è un giorno importante per me.
E' stupido.
Ma ci tengo.

E' il compleanno di Eleonora.
Una delle persone più importanti della mia vita, fino ad oggi.
La prima persona con cui sono riuscita ad aprirmi veramente.
Ha visto tutte le miei cicatrici.
Conosce tutti i miei errori.
I mie difetti
Le mie imperfezioni.
E nonostante questo, il rapporto si è fortificato sempre di più.

E' la prima persona con cui ho potuto condividere.
Senza sentirmi giudicata.
Osservata.
Non capita.
Non mi sono mai fidata realmente di qualcuno.
Non ho mai voluto chiedere una mano nei momenti di difficoltà.
Me la sono sempre sbrigata da sola.
Ma con lei tutto è diverso.
So che c'è sempre.
Dalle piccole alle grandi cose.

E' stata i miei primi tacchi alti.
La mia prima discoteca.
La prima sbronza.
Le prime scelte importanti.
Il primo pilastro nella mia vita.
La prima sorella per scelta.
Lei è stata la mia prima volta di vera amicizia.

Nonostante i numerosi anni di differenza.
Nonostante i nostri caratteri complicati.
Nonostante le nostre paranoie.
Nonostante tutto.
Siamo una sola persona.
L'una c'è per l'altra.
Ci copriamo le spalle.
Ci lecchiamo le ferite.
Ci rialziamo a vicenda.
Ci consigliamo.
Ci aiutiamo in tutto e per tutto.

Non so il futuro cosa abbia in servo per noi.
Ma so, che potrò vantarmi della nostra amicizia.
Qualsiasi sia la nostra sorte.
Bella o brutta che sia.
So che, tutto quello che stiamo vivendo, me lo porterò nel cuore.
Per sempre.
Potrò raccontare ai miei figli di noi.
Dirgli che l'amicizia esiste per davvero.
Che una sorella o fratello non di sangue esiste.
Che tutto questo esiste.
Perché io lo sto vivendo.
L'ho vissuto.
Ed è parte di me.
Della mia vita.
Della mia storia.

Auguri sorella.
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LaPiccolaVale