Traduttore

venerdì 3 aprile 2015

12- Una persona orribile

Caro diario,
Una parola.
Istinto.

Tutto iniziò a fine Settembre, inizio Ottobre. A scuola.
Salii al piano superiore con una delle mie due compagne di classe. Alice.
Lei andò a salutare un suo amico.
Lo conobbe in corriera. Cadendogli addosso mentre la corriera frenò di colpo.
In nome dell'amicizia, fui stata costretta ad accompagnarla a salutare quel ragazzo.
Fu li che lo conobbi. Si presentò. Rivolgendosi a meno un semplice -"Ciao, sono Gianluca. Tu hai la faccia da Valentina"-.
Non l'avevo mai visto.
Ma sapeva il mio nome.
Sicuramente Alice gli aveva parlato di me.

Conferma il mio nome.
Mi baciò sulla guancia. Prendendosi subito molta confidenza.
Senza permesso.
Senza autorizzazione.
Nonostante tutto, all'intervallo, ci vedevamo tutti in gruppo.
Era diventato un vizio.
Ero entrata in un vortice e non avevo idea di come uscirne.
Non è da me, e che non sapevo neanche che cosa facevo.
Mi fidavo di lui.
Mi sono sempre fidata.
Mi ha sempre e solo usata, finché non è successa una cosa.

Una mia amica d'infanzia.
Frequentiamo la stessa scuola.
Mi avvertì su di Lui.
Mi fece aprire gli occhi.

Non ci volevo credere.

Poi ho scoperto tutto.
Chi era veramente.
Cosa voleva realmente da me.
Io che ingenuamente pensavo fossimo amici.
Mi sbagliavo.
Come sempre.

Con persone del genere non voglio averci nulla a che fare.
Lasciami vivere la mia vita.
Lasciami stare.
Lasciami andare.
.
.
.
LaPiccolaVale