Traduttore

venerdì 26 agosto 2016

21- Solo delusioni

Caro diario,
una semplice parola.
Fiducia.

Devo smetterla di aspettarmi qualcosa dagli altri.
Devo piantarla di fidarmi delle persone.
E' risaputo che tanto, prima o poi, ti deludono.
Devo contare solo sulle mie forze.

Tutti vorremmo qualcosa da qualcuno.
Ma le persone ci deludono Sempre.
Diamo la colpa all'essere un essere umano.

La gente non sa cosa significa volersi bene.
Tutti pretendono, ma nessuno da.
Tutti esigono, ma nessuno regala.
Tutti amici sulla carta. Ma infami nella pratica.

Diamo troppo peso a determinate parole e troppo poco ad altre.
Sottovalutiamo sempre tutti e tutto.

Non esiste una persona più grande o più piccola, in una relazione.
Sono solo scuse.
Scuse per non affondare la realtà.

L'età non centra niente.
Dipende tutto dalla persona.
Dalle sue ideologie.
Dai suoi principi.
Dalla sua maturità.
Screditare una persona è sbagliato.
Trovare motivazioni che non stanno in piedi da sole, per rimediare a situazioni scomode.
Lo fanno gli infami.
La gente dovrebbe vergognarsi un po di più.
Prendere in giro.
Screditare.
Sfruttare.
Non sono pregi.
Non si dovrebbe essere fieri di se stessi.

Devo smetterla di fidarmi.
Tanto le persone prima o poi ti tradiscono.
E tutte le volte mi feriscono.
Me ne pento sempre.
Devo imparare a stare di più coi piedi a terra.
Devo smetterla di fantasticare su una società migliore.
Su persone più vere.
Devo smetterla di ascoltare il cuore.
Essere razione.
Sempre.
Ed oggi, so di essere come ieri.
Ma più furba.
Oggi mi leccherò le ferite.
Oggi non prenderò decisioni importanti.
Ma oggi non dura per sempre.
Ho imparato dai miei errori.
   
Come dice un vecchio detto:
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
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LaPiccolaVale

martedì 23 agosto 2016

21- Interesse inaspettato

Caro diario,
ieri sera ho conosciuto una persona.
Mi ha letteralmente colpito.
Penso che appena i nostri sguardi si sono incrociati, è successo qualcosa.
Come se si fosse instaurato un interesse reciproco, in pochi secondi.

Era una serata latina ad Albenga.

E' un ballerino.
Ancora alle prime armi.
Ma ha la stoffa.

Aveva una camicia bianca, dai papillon colorati di piccole dimensioni.
Stava ballando con una maestra di ballo. Una mia amica. Denise.
Aveva qualcosa che mi attirava.
Che lo distingueva da tutti gli altri.

Durante la serata abbiamo ballato più volte.
Scambiandoci informazioni su chi fossimo.
Non si faceva scrupoli.
Molto diretto. Come me.
Voleva informazioni precise, poneva domande specifiche.
Senza tanti giri di parole
Come piace a me.
Con la massima disinvoltura mi chiese persino il numero di telefono.
E mi scrisse senza farsi tanti problemi, a serata finita. Ovvero sta mattina all'alba.
Mi ha ringraziato per i balli. Si è complimentato per il mio livello, data la mia giovane età.
Abbiamo parlato. Niente di più. Niente di meno.
Ma a pelle direi, che ci siamo conosciuti nel momento sbagliato.
Lui troppo libertino, io troppo piccola.
E troppo interesse nell'aria.
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LaPiccolaVale