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martedì 21 luglio 2020

32- Nuovo inizio

Caro diario,
Siamo finalmente a fine Luglio. Questa sessione estiva sta terminando, ed io, mi sento stranamente in pace con me stessa. Si, certo, stanca mentalmente, stremata oserei dire, ma in quiete.
Penso di aver finalmente trovato il mio equilibrio. L'ho cercato per così tanto tempo, ed ora, finalmente, sono convinta di essermi centrata, di aver trovato il motto della mia odierna vita.
'Vivi e lascia vivere'. E' così elementare, cosi tanto conosciuto, che comprendere ed attuare a pieno il suo significato è più facile a dirsi che a farsi. Lo sto applicando a trecentosessanta gradi. Dall'amicizia all'amore, in tutti i rapporti umani, sociali. Oltre a vivere più serena, sto rinascendo. Mi sto riscoprendo, apprezzando e valorizzando lati di me, che persino io, avevo dimenticato, come la spontaneità. Tutti mi vogliono diversa, e mi sono sempre impegnata ad essere quello che gli altri volevano. Forse per non aver problemi e contrasti, o forse per farmi apprezzare da tutti, non saprei, ma sicuramente, non ero me stessa. Ritengo che ognuno di noi, abbia più versioni di se stesso, e l'accumularsi dell'esperienze della vita, ti permettere di cambiare e conoscere una nuova versione di te. E' bello riscoprirsi, ha quel qualcosa che ti fa sentire di nuovo vivo.
Ora mi importa solo della mia salute, della mia persona, del mio io.
Sono molto più attenta ai segnali che le persone mi mandano, riguardanti a dei miei comportamenti, non ottimali diciamo.
Sono più interessata e attiva per la salvaguardia del mio e nostro pianeta.
Non inseguo nessuno, se piaccio mi cercheranno, che tanto, alla fine, si ritorna sempre dove si è stati bene.
Quando dei rapporto sociale, delle amicizie, si rivelano per quel che sono, non gli do peso, vado avanti, ed apprezzo il tempo trascorso in modo positivo dell'amicizia, senza portare più rancore.
Sto lavorando anche sui miei sentimenti, imparando a distinguerli e prendere conoscenza della loro esistenza, ammettendo a me stessa, la loro presenza nel mio cuore.
Ho finalmente chiuso la porta al passato, voglio godermi  il presente. Ne il passato, ne il futuro. Solo il presente. Se mi chiedessero che tipo di relazione sentimentale vorrei ora, risponderei quello che il presente mi offre, e che solo vivendo quel rapporto, si scopriranno le carte in tavola.
Mi ero stufata di vivere nel passato, con la paura del futuro.
Mi sento una persona diversa. Nuova.
Sono contenta. Questa versione di me, finalmente mi da qualcosa che cercavo da tanto tempo, la serenità interiore.
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LaPiccolaVale

sabato 4 luglio 2020

31- I freni

Caro diario,
sono giorni che cerco di capire, inutilmente.
Non comprendo dove sia il confine tra due persone.
Dove inizia lui, e dove finisco io.
E' troppo sottile, la linea che separa l'amicizia da altro.
E chi sono io, per superare quella stramaledetta linea. Per quali motivi illusori, esigo di varcarla, senza manco conoscere bene chi ho di fronte.
Mi sento costretta dall'inconscio, per quanto possa essere possibile.
Gli scheletri nell'armadio, si sono liberati, tornando a galla come cadaveri in decomposizione. Continuo a tenere le dita incastrate nella porta del passato, senza permettermi di godere ed assaporare, al meglio, il mio presente.
Sarà per masochismo, o forse per incapacità di affrontare il dolore.
E' più facile scappare, senza ombra di dubbio.
Perché mai, dovrei affrontare i miei fantasmi, se non fanno più parte della mia vita.
Forse perché non è realmente e concretamente cosi.
Mi illudo dicendomi e convincendomi che il passato è passato, raccontandomi la storiella che certi nomi, sono fuori della mia routine, dalla mia vita e che non ne faranno mai più parte, ma è tutto falso. Come orologi svizzeri, ricompaiono dal nulla. Si presentato, per l'ennesima volta, nella mia vita, forse perché si torna sempre dove si è stati bene, forse per un tentato rendiconto o chissà, magari per altro, ma sicuramente, tornano e la mia vita va in tilt.
Non sono capace a dire addio alle persone, per quanto male o bene mi abbiamo potuto fare.
E' un mio difetto esilarante, che mi impedisce di vivere a pieno la mia vita, e le persone nuove, che ne fanno parte. Forse è colpa degli scheletri del mio armadio, che io non riesca a superare quella maledetta linea, osando, con un comportamento forte e deciso.
Magari quell'azione, cosi azzardata, mi porterà solo problemi, o magari, qualcosa di buono.
Un nuovo sorriso. Magari torno a ridere davvero, senza fingere ogni giorno.
Ed è assurdo come mi lamento e mugugno si quanto mi succeda nella vita, quando c'è gente messa molto peggio di me, in fin di vita o colma di problemi di una certa rilevanza.
Ed io che mi lamento di persone bugiarde, incapaci di essere umane, provando sentimenti e ammettendo i fini delle proprie azioni.
Denunciando la mia incapace di essere coraggiosa, di buttarmi su qualcosa di nuovo.
Tutti abbiamo i propri freni, il problema che io sfrutto quelli degli altri, per non buttarmi, quando, invece, dovrei toglierli a loro e vivere la mia vita.
E' tutto così ironico, ma forse è proprio questo quello che mi piace.
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LaPiccolaVale