Traduttore

venerdì 27 marzo 2015

11- La storia della nonna

Caro diario,
non riesco a smettere di pensare alla mia nonna.
E' da un po che mi ha lasciato.
Ma la sento sempre vicino a me.

Ricordo anni fa.
Mi raccontò un storia.
Sul mio cognome.

Mi affascinò molto.


Tanto tempo fa. In Molise. Un giovane uomo.
Era ricercato dalle autorità a causa della suo differente ideale politico.
Era contro il sovrano. Contro le sue idee.
Era ricercato.
Considerato un traditore della patria.
Era stata emanata la sua sentenza.
Condanna a morte.
Il giovane ragazzo, grazie all'aiuto di alcune persone riuscì a scappare in Puglia.
Superando il confine le autorità del Molise non potevano prenderlo.
L'unico modo per averlo, era farlo arrestare dalle autorità della Puglia.
Ma il giovane ragazzo, non creò mai problemi.
Non si sporcò mai le mani.
Ciò gli permise di poter stare in Puglia.
E cosi fece.

Arrivò in un paesino della Puglia, chiamato Volturara.
Nessuno lo conosceva.
Entrò nel mirino dei discorsi di Volturara.
Il giovane ragazzo fu chiamato l'Innominato, finché una ragazza con tanto coraggio gli chiese il nome.
Fu li che storpiò il nome.
Creando così la mia stirpe.

Era un ottimo contadino.
Venne accettato subito da tutti.

Un giorno incontrò una donna.
Scoprì col tempo, che era la donna della sua vita.
L'unico problema nel loro amore corrisposto, era la differenza di classe sociale.
Lei era la principessa. Futura erede al trono del regno della Puglia.
Lui un contadino con una condanna a morta emanata nello stato confinante.
Fu Amore a prima vista.
Dopo discussioni.
Litigi col re.
L'amore ebbe la meglio.
Si poterono sposare ed ebbero due bellissimi figli.
Il primo, non voleva studiare. Voleva essere un contadino come suo padre e fu accontentato.
Il secondo voleva studiare e diventare un importate avvocato o notaio.
Fu accontentato.
I due figli governarono insieme il regno. Splendidamente.
Dalla nascita dei due eredi, si creano due diversi ceppi della stessa stirpe.
L'amatore della terra e Lo studioso.
A quanto mi hanno detto, sono della stirpe dello studioso, nonostante adori la natura.

Ricordare le storie raccontatemi, mi fa sentire acconto a lei.
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LaPiccolaVale

lunedì 23 marzo 2015

10- A mai più

Caro diario,
Mi sento sorpresa.
Delusa.
Amareggiata.

Come tutte le ragazze della mia età, sono andata a scuola.
Arrivata, ho salutato alcuni ragazzi della sezione B, che conosco.
Mi sono diretta verso dei miei compagni di classe.
In aula siamo solo tre ragazze, compresa me. Marta e Alice.
Salutai inizialmente Alice e in seguito Marta.
Era gettata nelle braccia di un ragazzo che non sopporto.
Che mi e ci ha solo usate.
Una persona che è meglio perdere che trovare.

Nonostante la presenza di quel ragazzo sono rimasta qualche minuti in più del solito.
Fu a quel punto che arrivo Lei.
Quella ragazza che mi ferì profondamente.
Che si allontanò da me. Senza motivo. Senza spiegazioni. Lo fece e basta.

Si getto fra le braccia di Alice.
Saluto Marta.
Quel ragazzo.
Ma non me.
Come se non esistessi. Come se non fossi li. Come se fossi un fantasma.

Mi devo ricordare più spesso di non stupirmi della gente.
Fino a qualche giorno prima, eravamo indivisibili.
Eravamo care amiche.
Ed ora.
Senza una valida e concreta motivazione.
Si è allontanata.
Fa male.
Ma lo accetto.
Lo devo accettare.
Farà male.
Non sarà semplice.
Ma devo superarla.
Per me stessa.

Questo episodio mi è servito.
Ho compreso che non era vero quello che avevamo.
Ho capito che i sentimenti tra le persone sono diversi. Percepiti in modo diversi.
Devo lasciarla andare e basta.
Pensavo solo fossi diversa.
Ma mi sbagliavo.
Come sempre d'altronde.

Non doveva finire così Ester.
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LaPiccolaVale

domenica 22 marzo 2015

9- Lei, ormai persa

Caro diario,
ultimamente sto soffrendo molto per mano di una persona.
Su un preciso argomento.
L'amicizia.
Tanti la definiscono un unione tra 2 persone molto forte.
Un po' come una sorellanza, ma non di sangue.
Altri come una fregatura.
La definiscono come un mezzo di sofferenza gratuita.

Sinceramente io non so come definirla.
Ritengo che ognuno deve vederla a modo proprio.
Ma sicuramente ritengo, non definibile con le parole.
E' un sentimento astratto.
Va provarla con le emozioni.
Nel male e nel bene.


Tutto iniziò a dicembre il 19.
Giorno d'assemblea d'istituto.
Fu li che la incontrai.

Lei.
Che entrò nel mio cuore.
Senza permesso
Senza autorizzazione
All'improvviso.
Stravolse ancora di più quella mia vita incasinata. Contorta. Disordinata.
Nel tentativo di aiutarmi a mettere ordine nella mia vita.
A scongelare quel mio cuore gelido per gli estrani.
A curarlo da tutte le ferite inflitte, nel tempo, da persone di cui mi fidavo.
Compresi subito che di lei mi potevo fidare. Che era un'amica valida e leale.

Lo fu.
Finché una persona.
Una ragazza.
Si intromise tra noi due.
Dividendoci.
Lei iniziò a perdere la testa per questa ragazza.
Gli importava solo di lei.

Col passare dei giorni Lei cambiò sempre di più.
Non la riconoscevo più.
Si allontanava sempre più da me.
Senza motivo.
Lo fece e basta.


La cosa che mi fa male ed arrabbiare con me stessa, è che non potevo fare niente.
Mi sentivo impotente.
La stavo perdendo ma non potevo fare nulla.

Si allontanò da me.
Non potei farci niente.
Fui costretta ad accettarlo.
A vederla andare via.
Mentre nel mio tuo cuore, una nuova ferita profonda, comparve.
Ed una sensazione di morto dentro, ti tiene compagnia.

Ero consapevole che prima o poi sarebbe successo.
Non cosi presto però.
Non cosi tanto doloroso però.

Pensare che in terza media.
Dopo aver perso una delle mie migliore amiche.
Giurai a me stessa di non fidarmi più delle persone.
Di non affezionarmi più.
Consapevole del fatto che tanto, mi avrebbe portato solo dolore.


Vorrei solo che le ferite di terza media si ricuciano velocemente.
Ma non funziona così, per sfortuna.
Ancora oggi, dopo un'anno, durante la notte, arrivano gli incubi a perseguitarmi.
Ho sbagliato molte cose con Carola.
La potevo aiutare di più.
Non dovevo gettare la spugna.
Potevo comportarmi diversamente.
Ma ormai è tutto inutile.
E' e Diventerà tutto ciò che ha sempre giudicato.
Sta perdendo, ogni giorno, la nomina di brava ragazza.
Si sta trasformando in una persona vuota.
Senza principi.
Superficiale.


Almeno mi rimane Laura.
L'altra mia migliore amica.
Però verso ottobre, per un paio di mesi, abbiamo avuto difficoltà nel dialogo.
Ora è tutto risolto, ma all'epoca non parlavamo molto.
Ero sola.
Non mi fidavo di nessuno.
Con un cuore di ghiaccio, che tentava di mi proteggermi.
Essere determinata e spietata, mi sembrava l'unico modo per sopravvivere in quel momento.
Ma in realtà, mi sentivo debole e vulnerabile.
Finche non arrivò Lei.
Che mi stravolse la vita.
Era riuscita a ricucirmi parzialmente le ferite.
Senza farmi domande.
Mi aiutò e basta.
Senza volere niente in cambi.

Lei mi ha vista ridere, amare, odiare, soffrire, piangere.
Mi ha conosciuto troppo poco per sapere chi sono.
Per poter dare un giudizio su di me.
Lei mi ha visto superare i miei problemi.
Ha visto le mie ferite, mentre ero debole.
Ed io, ho visto le sue.
L'ho aiutata.
Senza voler nulla in cambio.
Ci siamo prese cura l'una dell'altra.
 L'ho aiutata ad affilate tutti bordi della sua personalità, del suo carattere.
A modo mio l'ho fatta crescere in bene, mettendo in risalto tutti dei particolari che la rendono unica.
Ma a quanto pare ho fallito.
Una persona è riuscita facilmente ad influenzarla in modo sbagliato.
La manipola.
E lei manco se ne accorge.
Riesce solo a buttare fango su di me.
Ad allontanarsi.
Ed io non posso farci niente.
L'ho persa e basta.

Mi sa che, prima che una persona riesca ad entrare nuovamente nel mio cuore, ci vorrà molto tempo.
Mi dispiace solo che colei che mi ha scongelato il cuore, me lo ha trasformato in roccia.
Che colei che ha curato le mie ferite, me ne ha create altre molto più profonde e dolorose.
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LaPiccolaVale

sabato 14 marzo 2015

8- L'amicizia

Caro diario,
l'amicizia.
Una bella fregatura.

Tu pensi di sapere tutto di una persona, ma, invece ti sbagli.
Le persone cambiano.
Si mettono le maschere.
Ti feriscono.
Ti sconvolgono.
Ti fanno male.

Si definisce migliore amica.
Quella persona.
Mi fidavo al 100%.

Ma ci si sbaglia sempre.
Tutte le volte ci casco.
Mi faccio male.
Perché le persone sono cosi false.
Perché ci feriscono sempre
Non é giusto.
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LaPiccolaVale

domenica 8 marzo 2015

7- Le donne

Caro diario,
Le donne, senza di loro questo mondo sarebbe un cestino dell'immondizia.
Sono loro che riescono trasmettere amore.
Sono indispensabili.

Per secoli, venivano utilizzate come divertimento oppure come elemento per la riproduzione.

Nonostante esser considerate inferiori all'uomo, le donne, sono riuscite in varie occasioni a far valere la loro superiorità.
Nonostante frasi antipatiche create dall'uomo come:
Donna al volante, pericolo costante.
Le donne che hanno buon senso sono cosi insignificanti
La donna che non riesce a rendere affascinanti i suoi errori e solo una femmina
Chiamare donna una ragazza è una stonatura

Ci sono centinaia di frasi sulla donna e la maggior parte di queste sono una specie di insulti.
Frasi seccanti sulla donna.

Mi domando...
Gli uomini, nella loro vita non si sono mai guardati allo specchio.
Non hanno mai pensato a tutto quello che fanno alle donne.
Le picchiano. Le bruciano vive. Le uccidono. Le stuprano. Le insultano.
Non si sentono un po in colpa. Non si sentono piccoli piccoli per quello che fanno.

Le donne sono uguali a voi. Le si devono amare e non picchiarle ed ucciderle.
Le donne sono come un bellissimo fiore, va annaffiato, osservato e coccolato.
Non va strappato.
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LaPiccolaVale

sabato 7 marzo 2015

6- L'educazione

Caro diario,
Educazione.
Che parola strana. Buffa. Insolita.
Una parola ormai dimenticata da tutti.

Significa rispettare.
Essere gentile con una o più persone.
Questa parola sta scomparendo e lo noto sempre di più.

Oggi pomeriggio verso le 16.00 dovevano venire dei miei parenti a casa.
Lui, lei e i loro 2 figli.
Non andando molto d'accordo con i figli, ho chiesto ai miei genitori se potevo andare in biblioteca a studiare, con dei miei amici.
La risposta é stata un NO.
Per una questione di educazione diceva mio padre.
Alle 16.00 arrivarono gli ospiti.
I figli della coppia non c'erano.
Con una scusa banale avevano saltato l'impegno.

L'educazione é una cosa importante.
Serve per farci vivere bene nella società.
Ma i nostri genitori ce la devono insegnare.
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LaPiccolaVale

giovedì 5 marzo 2015

5- Il mio perfetto incubo

Caro Diario,
fino a poche settimane fa eravamo sempre insieme.
La gente si chiedeva se eravamo sorelle.
Eravamo indivisibili.
Ma ora è tutto cambiato.

È arrivata Lei.
Una ragazza dagli occhi furbi, ma stupidi.
Dall'aria infantile.
La voglia di manipolare le persone.
Il desiderio di farci separarci.

Sei cambiata.
E non in bene.

Provo a dirtelo in tutti i modi che conosco.
Da tempo ormai.
Ma niente.
Sembra proprio che tu non mi voglia ascoltare.

Un tempo mi raccontavi tutto quello che ti succedeva, ma ora, non mi consideri più.
Racconti tutto a Lei.
Mi hai rimpiazzata.

Mi ero presa la responsabilità dei tuoi errori.
Proteggendoti.
Mi sono presa la colpa delle tue cattiverie.
Tirandoti fuori da risse.

Ed io, cosi ingenua.
Pensavo fossi speciale. Unica agli occhi miei. Diversa da tutti gli altri.

Un tempo eri dolce. Affettuosa.
Mi facevi venire la nausea dalla tua dolcezza.
Ora invece, sembra che vuoi metterti in mostra.
Ti stai trasformando in una seconda Lei.
Non sei più  te.
Ed io non posso farci niente.
La vita è tua. Ci fai quello che vuoi.
Non posso fare altro che rispettare le tue scelte.
Anche se ti portano lontano da me.

Vorrei solo che tornassi da me.
Ma non sono la fata turchina.

Addio cara amica mia.
Che schifo dirti addio cosi.
Dopo tutto quello che abbiamo passato. Vissuto. Condiviso.
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LaPiccolaVale


4- Umani

Caro diario,
il tempo passa, e manco me ne accorgo.
L'anno scolastico sta per giungere al termine.
Le persone che conosco cambiano.
In meglio o in peggio.
Sono solo punto di vista.
Cambiano.
Crescono.
Sbagliano e perseverano.

Come scusa diciamo, che, l'essere umano è fatto così.
Sbaglia.
Cade.
Rimedia.
Si rialza.

Non siamo robot.
Non siamo immortali.
Non siamo perfetti.
Ognuno ha dei difetti ma anche dei pregi.
Se vuoi bene ad una persona devi accettarla così com'è.

Non puoi pretendere che le persone cambiano.
Non sono burattini da muovere a tuo piacimento.
Si deve accettare pregi e difetti.
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LaPiccolaVale

mercoledì 4 marzo 2015

3- E poi arrivi te

Caro diario,
Era una giornata qualunque, con l'odioso rientro pomeridiano scolastico.
Conclusi quella splendida giornata di scuola, con molte soddisfazioni.
Le verifiche erano andate bene.
ero soddisfatta di me.
Ma crollò tutto in pochi secondi.
Lo vidi loda lontano.
S'avvicinava.
Era lui.

Con quella faccia da bambino.
Quei due occhioni innocenti.
Quelle labbra con cui hai baciato troppe ragazze illuse.
Quell'atteggiamento rilassato ma rabbioso.
Sembravi un pitbull tenuto guinzaglio da quel poco di responsabilità che era in te.

Arrivai di fronte a me.
Ed io, potei far altro che indossare immediatamente la maschera da ragazza fredda.
Ma quel sorriso.
Riescivi a cambiare le giornate, senza dire nemmeno una parola.
Nel bene e nel male.

Ed il mio cuore. ferito come poche volte nella vita. Ancora sanguinante.
Ti ostinavi ad attaccare bottone.
Senza comprendere quanto mi avessi ferita.

Mi hai perso.
E niente e nessuno, riuscirà a farci riappacificare.
E sei un ingenuo a pensare che ci sia ancora una moda per risistemare le cose.
Le cicatrici non si cancellano.
Il male che mi hai fatto non si può lavare via con l'acqua.
Ed è ridicolo vedere come ti arrampichi sugli specchi.
Sappilo.

Se il bottone non si attacca, non puoi accusami dei tuoi errori.
Assumiti le tue responsabilità.

Persi tutto per mano tua.
mi ritrovai da sola.
Ferita.
In lacrime.

Non chiesi aiuto.
Mi rialzai da sola.

Se sono di nuovo in piedi, non lo devo a nessuno.

Ed ora sparisci dalla mia vista. Dalla mia strada. Dalla mia vita.
Ho girato pagina.
Ed il tuo nome non ricompare più.

Prenditi le tue illusioni. I tuoi pensieri, I tuoi desideri.
E vattene.
Inizia a camminare, verso una nuova meta.
Lontano da me.
E non girarti.
Cammina.
Una scia di distruzione e dolore ti segue.
Come fosse la tua coda.

Perché rappresenta ciò che sei.
Un mostro.

Cammina.
E vedi di andare lontano.

Le bestie non sono accette dove mi trovo io.
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LaPiccolaVale



domenica 1 marzo 2015

2- L'abbraccio

Caro diario,
se mi chiedessero cosa rappresenta per me l'abbracci, risponderei che è come un abito.
Tiene caldo.
Non stringe, lasciandoci i segni.
Ci sta bene.
E' unico, in quanto scegliamo noi quale abito comprare ed indossare.

Molte persone lo considerano un segno di saluto. Come il bacio sulla guancia o la stretta di mano.
Altri un rifugio dai dispiaceri della vita.
Una casa sicura.
Un emblema d'intimità. D'amicizia. D'amore.

Ognuno lo vede in modo diverso.
Come tutto del resto.

Ciò che ci distingue gli uni dagli altri, sono proprio le nostre differenze. Le nostre ideologie. I nostri pensieri.

Ma dal nostro essere diversi, nascono facilmente fraintendimenti.

Non sono una persona che va in giro, ad abbracciare gente.
Non è nella mia natura.

E mi sorprende quando le persone fraintendano le mie intenzioni.
Mi sono sempre considerata una persona semplice.
Se voglio bene ad una persona, glielo dimostro in molto modi.
Non per forza un abbraccio deve significare che c'è interesse per quella persona.
Magari sta passando un momento difficile, e da buon amica, gli do un posto sicuro in cui sfogarsi.
Se non abbraccio una persona, non significa che non ci tengo.
Magari non è nella mia natura abbracciare.

Non capisco perchè si deve sempre giungere a conclusioni affrettate. Sopratutto quanto non si conoscono le persone in questione. Non si sa che cosa stiano passando. Non si conosce il tipo di rapporto che esiste tra loro.

Tutti bravo ad additare. A giudicare. A parlare.
Ma la verità è che le persone che si comportano cosi, sono vuote. Superficiale. Insipide. Pigre. Fannullone.
E' più semplice parlare dei fatti altrui, anziché affrontare i propri ostacoli e problemi.
E' più semplice giudicare le scelte altrui e gli errori, anziché non fare nulla per non sbagliare.
E' più facile chiudersi a riccio e non provare emozioni, anziché esporsi.

E' sempre tutto più facile quando le cose riguardo gli altri e non se stessi vero?
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La PiccolaVale