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domenica 22 marzo 2015

9- Lei, ormai persa

Caro diario,
ultimamente sto soffrendo molto per mano di una persona.
Su un preciso argomento.
L'amicizia.
Tanti la definiscono un unione tra 2 persone molto forte.
Un po' come una sorellanza, ma non di sangue.
Altri come una fregatura.
La definiscono come un mezzo di sofferenza gratuita.

Sinceramente io non so come definirla.
Ritengo che ognuno deve vederla a modo proprio.
Ma sicuramente ritengo, non definibile con le parole.
E' un sentimento astratto.
Va provarla con le emozioni.
Nel male e nel bene.


Tutto iniziò a dicembre il 19.
Giorno d'assemblea d'istituto.
Fu li che la incontrai.

Lei.
Che entrò nel mio cuore.
Senza permesso
Senza autorizzazione
All'improvviso.
Stravolse ancora di più quella mia vita incasinata. Contorta. Disordinata.
Nel tentativo di aiutarmi a mettere ordine nella mia vita.
A scongelare quel mio cuore gelido per gli estrani.
A curarlo da tutte le ferite inflitte, nel tempo, da persone di cui mi fidavo.
Compresi subito che di lei mi potevo fidare. Che era un'amica valida e leale.

Lo fu.
Finché una persona.
Una ragazza.
Si intromise tra noi due.
Dividendoci.
Lei iniziò a perdere la testa per questa ragazza.
Gli importava solo di lei.

Col passare dei giorni Lei cambiò sempre di più.
Non la riconoscevo più.
Si allontanava sempre più da me.
Senza motivo.
Lo fece e basta.


La cosa che mi fa male ed arrabbiare con me stessa, è che non potevo fare niente.
Mi sentivo impotente.
La stavo perdendo ma non potevo fare nulla.

Si allontanò da me.
Non potei farci niente.
Fui costretta ad accettarlo.
A vederla andare via.
Mentre nel mio tuo cuore, una nuova ferita profonda, comparve.
Ed una sensazione di morto dentro, ti tiene compagnia.

Ero consapevole che prima o poi sarebbe successo.
Non cosi presto però.
Non cosi tanto doloroso però.

Pensare che in terza media.
Dopo aver perso una delle mie migliore amiche.
Giurai a me stessa di non fidarmi più delle persone.
Di non affezionarmi più.
Consapevole del fatto che tanto, mi avrebbe portato solo dolore.


Vorrei solo che le ferite di terza media si ricuciano velocemente.
Ma non funziona così, per sfortuna.
Ancora oggi, dopo un'anno, durante la notte, arrivano gli incubi a perseguitarmi.
Ho sbagliato molte cose con Carola.
La potevo aiutare di più.
Non dovevo gettare la spugna.
Potevo comportarmi diversamente.
Ma ormai è tutto inutile.
E' e Diventerà tutto ciò che ha sempre giudicato.
Sta perdendo, ogni giorno, la nomina di brava ragazza.
Si sta trasformando in una persona vuota.
Senza principi.
Superficiale.


Almeno mi rimane Laura.
L'altra mia migliore amica.
Però verso ottobre, per un paio di mesi, abbiamo avuto difficoltà nel dialogo.
Ora è tutto risolto, ma all'epoca non parlavamo molto.
Ero sola.
Non mi fidavo di nessuno.
Con un cuore di ghiaccio, che tentava di mi proteggermi.
Essere determinata e spietata, mi sembrava l'unico modo per sopravvivere in quel momento.
Ma in realtà, mi sentivo debole e vulnerabile.
Finche non arrivò Lei.
Che mi stravolse la vita.
Era riuscita a ricucirmi parzialmente le ferite.
Senza farmi domande.
Mi aiutò e basta.
Senza volere niente in cambi.

Lei mi ha vista ridere, amare, odiare, soffrire, piangere.
Mi ha conosciuto troppo poco per sapere chi sono.
Per poter dare un giudizio su di me.
Lei mi ha visto superare i miei problemi.
Ha visto le mie ferite, mentre ero debole.
Ed io, ho visto le sue.
L'ho aiutata.
Senza voler nulla in cambio.
Ci siamo prese cura l'una dell'altra.
 L'ho aiutata ad affilate tutti bordi della sua personalità, del suo carattere.
A modo mio l'ho fatta crescere in bene, mettendo in risalto tutti dei particolari che la rendono unica.
Ma a quanto pare ho fallito.
Una persona è riuscita facilmente ad influenzarla in modo sbagliato.
La manipola.
E lei manco se ne accorge.
Riesce solo a buttare fango su di me.
Ad allontanarsi.
Ed io non posso farci niente.
L'ho persa e basta.

Mi sa che, prima che una persona riesca ad entrare nuovamente nel mio cuore, ci vorrà molto tempo.
Mi dispiace solo che colei che mi ha scongelato il cuore, me lo ha trasformato in roccia.
Che colei che ha curato le mie ferite, me ne ha create altre molto più profonde e dolorose.
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LaPiccolaVale

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